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gravidanza, ricordi e fotografia

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Pubblicato da Simona Vigani su Maggio 12, 2020
Categorie
  • bebè e famiglie
  • Fotografia
  • ritratto e bambini
Tag
  • gravidanza
  • sessioni di ritratto

Scrivere questo articolo è stata un’impresa ardua, da pochi concetti e qualche idea si sono realizzate connessioni improbabili, ovvie, strane;

 l’intenzione era quella di parlarvi della gravidanza in tutte le sue sfaccettature e anche del perché, in tutto questo,

pensare di affidarsi a un fotografo professionista.

 

Ne è scaturito un pensiero articolato e credo, stupendamente vero che riguarda

“il legame unico tra mamme e figli, la memoria, le nostre radici e il potere della fotografia”.

 

Per ispirazioni e consigli mi sono rivota a chi ogni giorno ha a che fare con questo meraviglioso mondo,

una di quelle figure professionali che si occupano della donna in toto:

un’ostetrica.

 

Foto gravidanza - Simona Vigani Fotografia

 

I processi che vengono coinvolti nell’atto di riportare alla mente eventi passati

sono strettamente legati alle emozioni, potremmo dire che la memoria è

ciò che ci permette di imparare e di sapere, per esempio,

da dove veniamo, quale è la nostra storia, quali sono le nostre radici…

 

Foto di famiglia - Simona Vigani

Ricordare

ci consente di avere un patrimonio atavico, delle leggende probabilmente giunte a noi perché tramandate a voce passando da popolo a popolo,

da versione a versione e messe per iscritto proprio perché non venissero dimenticate, per far sì che

non fosse perso completamente il loro importante ruolo di insegnanti e protettrici

(se vi interessa approfondire l’argomento e voi stesse vi consiglio “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estes);

 

 in questi momenti, con questi intenti, la scrittura e il disegno assumono il compito importantissimo di divenire

mezzi attraverso i quali non dimenticare

le storie che qualche nostro anziano parente ci raccontava

quando ancora riuscivamo a stare seduti sopra le sue ginocchia, con gli occhioni pieni di meraviglia.

 

Concorderete nel dire che, nel nostro essere e nel nostro vivere,

la memoria è una parte fondamentale,

alla stessa maniera si sono rivelati tali strumenti come la macchina da scrivere e la fotografia che,

nel momento in cui sono stati creati, hanno segnato una delle svolte della civiltà;

 

con l’avvento della fotografia per esempio, si potevano vedere cose che all’epoca mai si sarebbero viste nella propria vita e

si potevano altresì raccogliere, raccontare e catalogare invenzioni, idee, processi innovativi, ricerche o scoperte mediche e scientifiche, e anche documentare luoghi e stili di vita che altrimenti non sarebbero mai arrivati a noi;

non solo, si poteva conservare l’immagine di una persona cara, magari troppo lontana per poterla andare a trovare o che sarebbe stato impossibile rivedere perché “passata a miglior vita” ,

si poteva custodire gelosamente la fotografia di un evento importante come il matrimonio

o portare a casa il ricordo di un viaggio in terre allora lontanissime

per risvegliare la memoria e

ricordare i momenti più piacevoli rivivendone le emozioni

(questo è quello che io definisco: “il potere di una fotografia”).

 

Foto di famiglia - Simona Vigani

 

Ma facendo un passo indietro, quando nasce la memoria?

Potremmo dire, estendendo all’estremo il concetto che, pur se non nella forma più comune,

è già presente in ognuno di noi quando ancora nulla sappiamo di questo mondo e

mentre viviamo protetti nel grembo delle nostre madri.

 

Foto gravidanza - Simona Vigani Fotografia

 

Per un supporto professionale mi sono rivolta a

Elisabetta Ferrari,

un’ostetrica territoriale che lavora presso il Consultorio Familiare “Il girasole” di Pisogne (Bs),

proprio sulle sponde del Lago d’Iseo, in provincia di Brescia e a mezzo passo da quella di Bergamo.

 

Sappiamo che il periodo della gravidanza come tutti lo intendono, viene suddiviso in tre trimestri,

in ognuno di essi non si definiscono solo certe parti dello sviluppo fisico del bambino ma viene distinto, per ognuno, tutto il turbinio di emozioni contrastanti che coinvolge le future mamme fin da quando scoprono di aspettare il pargoletto tanto desiderato.

In queste 40 settimane circa, i cambiamenti sono innumerevoli a partire da quello fisico in cui il corpo si prepara e si adatta ad accogliere il nuovo arrivo fino a quello emotivo,

per il quale si fa generalmente un giro o due  sulle montagne russe, passando dalla felicità di una notizia tanto attesa e dall’agitazione dei primi mesi (magari con la compagnia delle nausee)

al rilassamento del secondo trimestre dove il parto è ancora lontano e la prima parte è già passata, in cui generalmente si comunica la notizia a parenti ed amici, si fanno piani, si immagina, si vede il pancione crescere e

si iniziano a sentire anche i primi movimenti fetali;

per poi giungere al terzo trimestre quando… Eh, lì è tutta un’altra storia 😉 unitamente al peso del piccolo crescono in genere le preoccupazioni, la stanchezza e l’emozione, spesso associata ad agitazione, per il travaglio di parto che si avvicina…

Foto gravidanza - Simona Vigani Fotografia

 

Per tutte queste ragioni e per molte altre

la gravidanza è sì un periodo di transizione ma è soprattutto un periodo unico e a sé:

 

incipit di una vita ma ben separato dai momenti che lo seguiranno, per quanto scomodo, per quanto ingombrante e limitante quel pancione mancherà,

 

mancherà perché è la diretta connessione con il piccolo che prima di quanto ci si aspetti farà capolino nel nostro mondo,

questi momenti che si vivono prima dell’effettivo incontro sono “l’imprinting”,

“la memoria” naturale che mamma e figlio costruiscono per nove mesi.

 

Dal momento in cui una donna scopre di essere incinta fino al parto

questo rapporto interdipendente viene alimentato e coltivato fisicamente ed emozionalmente, soprattutto nel secondo trimestre quando tutti i sensi del bambino (vista esclusa) si sviluppano;

ecco quindi che un neonato è in grado di riconoscere/ “ricordare” il battito del cuore della mamma

così come  tante altre voci e suoni  e in qualche modo anche, per esempio, le vibrazioni di una chitarra che veniva suonata regolarmente quando il piccolo era ancora nel grembo materno.

 

 

 

Nei neonati è presente una sorta di memoria inconscia che gli consente di riconoscere e ricordare

e la gravidanza, per questo e per mille altri motivi, è una dei momenti della vita che, a parer mio,

meriterebbe di essere ricordato e fotografato nel migliore dei modi per celebrare questo pancione che rappresenta

un legame unico, il futuro, la famiglia e l’evoluzione stessa del rapporto che madre e figlio/a hanno coltivato e che coltiveranno per tantissimo tempo della loro vita;

a questo punto non parrà più strano a nessuno che molte mamme dichiarino di sentire la mancanza del pancione!

 

Ecco che in definitiva,

la gravidanza, le emozioni, i ricordi e la fotografia

sono tutte legate da un filo comune,

esteso nel più ampio significato dei termini,

la memoria.

 

 

Ricordare è fondamentale per l’essere umano, ci dà radici e legami inspiegabili,

grazie al ricordo possiamo rivivere le emozioni

e

le fotografie sono il mezzo attraverso il quale ricordare e rivivere.

 

Foto gravidanza - Simona Vigani Fotografia

 

Tenere tra le mani una fotografia stampata significa

accarezzare un ricordo attraverso i sensi, attraverso un’emozione che

rinasce in noi grazie a una memoria in qualche modo simile a quella di un neonato che riconosce il battito del cuore della mamma.

 

Per una famiglia conservare, attraverso una fotografia,

i momenti importanti della propria vita e della vita di qualcun altro potrebbe essere uno dei migliori regali da lasciare a chi

oggi è ancora troppo piccolo per ricordare come facciamo noi adulti:

 

immaginate di aprire un cofanetto con sopra il vostro nome e scoprire la gioia e

l’emozione che hanno accompagnato i vostri genitori mentre vi aspettavano,

 

Foto gravidanza - Simona Vigani Fotografia

 

non sarebbe bello se anche il vostro piccolo

potesse vedere dove è cresciuto per nove mesi e come erano i suoi genitori in quella fase unica della vita fatta di attesa e di crescita interiore?!

 

O immaginate, sfogliando un album, di vedere i momenti successivi alla vostra nascita quando ancora inesperti muovevate i primi passi,

di ricordare l’atmosfera magica delle sessioni fotografiche di Natale

 

o di quelle dell’estate che sono state fatte con tutta la famiglia al completo magari anche con il vostro nuovo amico a quattro zampe…

 

Sarebbero ricordi di periodi unici della vostra vita,

raccontati dalle fotografie di un professionista e soprattutto

grazie all’idea di partenza che hanno avuto i vostri genitori di farsi fare

“il ritratto di un semplice pancione “!

Ringraziamo l’ostetrica Elisabetta Ferrari per i consigli, la pazienza e le delucidazioni

e

speriamo che anche questo articolo possa essere stato piacevole, che si sia percepita la passione e l’intento ma anche il valore di chi ad un certo punto, sceglie di fare qualcosa che è più di un qualsiasi altro lavoro che sicuramente lo impegnerebbe meno ma che nemmeno gli riempirebbe così il cuore…

per tutte le altre info potete navigare nel nostro sito, guardare le fotografie o leggere gli altri articoli del blog e lasciarvi trasportare dalla fantasia…

Qui sotto inseriamo alcuni link diretti, basta cliccare sull’argomento che vi interessa.

 

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Simona Vigani
Simona Vigani
Sono Simona, fotografa professionista di Pianico (BG). Sono sempre stata attratta dalla fotografia e da 10 anni ormai il mio obiettivo è valorizzare l'unicità delle persone attraverso i miei scatti. Lavoro in coppia con mio marito Cesare: osservare la stessa scena da due punti di vista diversi e interpretarla in base alle nostre singolarità rende i nostri servizi fotografici più ricchi e completi.

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